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Un nuovo e spettacolare museo sul litorale di Oslo, in cui è custodita la più ampia collezione al mondo di opere di Edward Munch, è stato inaugurato nella città natale dell’artista norvegese. Considerato uno dei pittori simbolisti di punta del XX secolo, il dipinto di Munch «L’urlo» è diventato una delle immagini più iconiche del mondo dell’arte. La monumentale struttura a torre, alta 60m, è stata realizzata dall’architetto spagnolo Juan Herreros e si estende lungo 13 piani e 11 spazi espositivi che si distinguono per altezza del soffitto e ampiezza degli ambienti. Le flessibilità artistiche scaturenti hanno richiesto un impianto di illuminazione altamente versatile, che potesse fare fronte alle esigenze molto diverse delle singole esposizioni e degli spazi.
La progettazione illuminotecnica dei consulenti di illuminazione di Oslo, Zenisk, le opere d’arte sono quasi del tutto illuminate dal sistema universale di faretti Parscan di ERCO. Ideato specificamente per i musei, il sistema dispone di grandezze diverse, accessori ottici e nove diverse distribuzioni della luce intercambiabili che possono essere adattate senza l’uso di strumenti.
Questo ha consentito ai lighting designer di Zenisk di progettare un sistema su misura delle esigenze specifiche delle esibizioni, oltre a predisporre gli apparecchi di illuminazione così da essere riposizionati facilmente, in funzione del layout di un’esposizione temporanea o permanente. Le opere d’arte sono esposte seguendo metodi diversi: dai grandi dipinti senza vetro appesi alle pareti, ai dipinti in cornici di vetro, fino alle opere posizionate in orizzontale all’interno di vetrine.
L’impianto si compone di circa 2500 apparecchi Parscan a controllo DALI, con potenze elettriche varie (12W, 24W o 48W) e un’ampia gamma di fasci con diverse larghezze e accessori, che consentono di creare un comfort visivo ottimale per i visitatori. «Abbiamo sfruttato l’intera gamma della serie Parscan di ERCO per adattare la luce alla perfezione a ogni singola opera d’arte ed esibizione,» afferma la capo progettista di Zenisk, Kristin Bredal.
La divisione dell’edificio in due aree, statico e dinamico, ha avuto un forte impatto sull’approccio all’illuminazione. L’area statica ospita le opere e, tra le diverse misure protettive, non è raggiunta dalla luce diurna. L’area dinamica è più aperta e dispone di ampie vetrate con vista su Oslo.
I visitatori attraversano ambienti con luce diurna per accedere alle aree d’esposizione, in spazi chiusi e illuminati artificialmente. Questo fattore ha acceso non poche discussioni circa i tempi di adattamento dalla luce diurna ai bassi livelli di illuminazione richiesti per le opere d’arte. L’obiettivo dello studio Zenisk è stato di creare un’illuminazione che non facesse notare ai visitatori la presenza di illuminazione artificiale negli ambienti, bensì creare una sensazione di illuminazione naturale e fornire un orientamento intuitivo.
«Desideravamo che le opere fossero illuminate in modo naturale, senza alcun accento visibile o enfatizzato, e ovviamente senza riflessi o abbagliamento,» afferma Bredal. «Le aree espositive dovevano essere percepite come chiare e confortevoli, senza creare ambienti scuri in cui le opere spiccano come icone. In tal senso, noi e il museo siamo stati sulla stessa lunghezza d’onda.
Non va poi dimenticata l’importanza di esaltare i colori puri e la luce che i dipinti, i disegni e le stampe di Munch emanano,» aggiunge la capo progettista. «Abbiamo quindi posto grande enfasi su aspetti come la qualità della luce, la resa cromatica e la distribuzione e l’angolatura della luce».
L’intero impianto è dotato di una temperatura del colore 3000K bianco caldo. La resa cromatica eccellente è stata fondamentale. «Un aspetto imprescindibile è la resa cromatica e non vi è alcun dubbio che ERCO fornisce una qualità eccellente da questo punto di vista,» afferma Bredal. «Senza dimenticare che abbiamo valutato anche altre qualità, come la distribuzione uniforme, e caratteristiche pratiche, come la sostituzione semplice delle ottiche».
Il pezzo forte dell’esibizione è inevitabilmente «L’urlo», definito dal giornalista e critico d'arte americano Arthur Lubow la «Mona Lisa dei nostri tempi». Per essere più precisi, tre versioni dell’opera d’arte di Munch sono posizionate all’interno di vetrine, la cui apertura si alterna nel corso del giorno per la fragilità e l’elevata sensibilità all’esposizione della luce. L’ambiente è completamente scuro e le vetrine sono dipinte di nero.
Le opere sono illuminate con soli 25lux con un’incorniciatura perfettamente su misura con faretti Eclipse di ERCO. «In questo modo si ha la sensazione che l’opera d’arte emerga dal buio,» afferma Bredal. «La qualità e la resa cromatica naturale della luce dimmerata dovevano essere perfette, anche a 25lux. Allo stesso modo, il resto dell’esibizione doveva essere illuminato in modo tale che questa opera magna non sembrasse illuminata in modo scarso al confronto». Eclipse funziona nel modo più efficace: elevato illuminamento sulla superficie obiettivo con un carico connesso ridotto. La luce è presente solo là dov’è necessaria, senza dispersioni di luce, grazie a sistemi ottici precisi e realizzati su misura. Si ha così un esempio perfetto di illuminazione sostenibile che si concentra sull’illuminazione orientata alla percezione.
La collezione, lasciata in eredità da Munch al governo norvegese alla sua morte nel 1944, comprende oltre 26.700 opere, tra cui circa 1200 dipinti e oltre 42.000 oggetti da museo «La peculiarità delle opere d’arte, la loro visibilità, la storia della loro conservazione e il modo in cui l’ambiente e l’organizzazione delle esposizioni fossero percepiti sono tutti fattori di cui abbiamo dovuto tenere conto,» afferma Bredal.
«Il modo in cui la luce è distribuita e bilanciata è il punto in cui la nostra professione può dare un valore aggiunto all’esperienza. Spesso è qualcosa di sottile, ma significa molto».
Committente: Museo Munch, Oslo / Norvegia
Architettura: estudioHerreros, Madrid / Spagna
Progettista
illuminotecnico: ZENISK, Oslo / Norvegia
Fotografia: Tomasz Majewski, Oslo / Norvegia
Prodotti: Parscan, Eclipse InTrack
Referenze
fotografiche: © ERCO GmbH, www.erco.com,
fotografia: Tomasz Majewski
ERCO, la fabbrica della luce con sede a Lüdenscheid, è un’azienda leader a livello internazionale specializzata nell’illuminazione delle architetture con la tecnologia LED. Questa azienda familiare fondata nel 1934 opera a livello globale in 55 paesi con strutture di distribuzione indipendenti e partner. Dal 2015 il programma di produzione si basa al 100% sulla tecnologia LED. ERCO a Lüdenscheid sviluppa, progetta e produce degli apparecchi di illuminazione digitali focalizzandosi sui sistemi ottici illuminotecnici, sull’elettronica e sul design. Gli strumenti di illuminazione sono creati in stretto contatto con architetti, lighting designer e progettisti di impianti elettrici e sono impiegati principalmente nei seguenti ambiti di applicazione: Work e Culture, Community e Public & Outdoor, Contemplation, Living, Shop e Hospitality. ERCO intende la luce come la quarta dimensione dell’architettura e supporta i progettisti nella realizzazione delle loro idee con efficienti soluzioni luminose ad alta precisione.
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